Trust Famigliare

Protezione della tua Famiglia

Il trust familiare: cos’è?

Il trust familiare è un negozio giuridico che viene solitamente utilizzato per
proteggere tutto o una parte del proprio patrimonio da eventuali pretese di terzi.
Realizzando un fenomeno di separazione patrimoniale, i beni del trust non possono
essere aggrediti dai creditori del trustee o del settlor, in deroga al principio di
integralità della garanzia patrimoniale. Solo i creditori del trust possono soddisfarsi
sui relativi beni.
Si pensi, ad esempio, alla necessità di rendere immuni beni familiari, come casa, investimenti e risparmi, i quali vengono separati rispetto agli altri per non renderli aggredibili da parte dei creditori di una società a responsabilità illimitata.

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I creditori e gli aventi causa a livello professionale non potranno, di conseguenza soddisfarsi sull’intero patrimonio familiare, in quanto alcuni beni sono stati sottratti alla garanzia, in deroga al principio della par condicio creditorum.

La necessità di istituire un trust familiare risponde all’esigenza di tutelare i bisogni della famiglia, affidando parte dei beni alla gestione di un soggetto tendenzialmente specializzato dal punto di vista professionale. Peraltro, non trovando i limiti cui la legge subordina la costituzione di un fondo patrimoniale, il trust familiare si caratterizza per una maggiore celerità ed efficacia a soddisfare le esigenze economiche della famiglia.

Il trust familiare: i casi più frequenti

Il trust familiare è un istituto a cui si ricorre in molte situazioni differenti tra loro.
A titolo esemplificativo, il trust consente di tutelare i figli nei casi di separazione  personale o divorzio dei genitori: attraverso la costituzione di un patrimonio separato, infatti, si affidano determinati beni alla gestione di un trustee professionista, in attesa che il figlio, di solito minorenne, sia in grado di provvedere con coscienza e capacità all’amministrazione delle proprie sostanze.

Vi sono, peraltro, molte sentenze della Corte di Cassazione che incentivano al ricorso al
trust in questi casi, proprio nell’interesse superiore dei figli minori.

Altrettanto frequente è il ricorso al trust in caso di convivenza. Trattandosi di uno strumento altamente flessibile, esso si adatta a rispondere alle esigenze di pianificazione economica e patrimoniale non solo all’interno delle famiglie fondate sul matrimonio, ma anche all’interno delle unioni di fatto. Anche in questo caso il trust consente di separare alcuni beni rispetto al patrimonio personale di entrambi i coniugi, per soddisfare le necessità dell’unione, senza che gli aventi causa dei singoli conviventi possano aggredirli.

Spesso il trust familiare viene usato per una maggiore tutela dei soggetti deboli, come i disabili, gli interdetti, gli inabilitati o gli anziani. Tendenzialmente sono tutte ipotesi in cui interviene un tribunale tutelare o il genitore a stabilire la convenienza dell’istituzione di un trust familiare.

Lo scopo del trust è sempre quello di mantenere intatto il patrimonio del soggetto vulnerabile, proteggendolo da eventuali abusi, sperperi o pregiudizi (anche causati dai familiari), per poter destinare le sostanze alla cura e all’assistenza del soggetto debole.

Il trust familiare, in altri termini, si presta ad essere modellato sulle singole esigenze dei privati (siano essi minori, soggetti vulnerabili o soggetti pienamente capaci come coniugi o conviventi) e ad essere posto ad immediato servizio dei bisogni della famiglia, senza subire i limiti in cui incorrono altri istituti, come il fondo patrimoniale.

I vantaggi del trust familiare

Questa complessa operazione giuridica consente al disponente, mediante apposito atto, si trasferire una parte o la totalità dei suoi beni ad un trustee, il quale si impegna a gestirli e ad amministrarli nell’interesse di un soggetto terzo, detto beneficiario. Il negozio giuridico produce, anzitutto, un effetto traslativo, oltre che obbligatorio. In forza di quest’ultimo, il trustee si impegna a gestire i beni nell’interesse di un soggetto terzo e a ritrasferirli una volta terminata la gestione.
In altre parole, il trust costituisce un fenomeno di separazione patrimoniale, in quanto i beni del trust sono assoggettati ad una disciplina diversa rispetto al restante patrimonio. Essi, infatti, sono sottratti alla garanzia patrimoniale generica e non possono essere aggrediti né dai creditori personali del settlor (disponente), né dai creditori personali del trustee, ma esclusivamente dai creditori del trust.

Per questo motivo nel nostro ordinamento è stata introdotta una specifica e puntale disciplina, che limita nel tempo e nello spazio il ricorso a questo istituto, talvolta strumento di abusi, soprattutto quando si tratta di trust familiare.
Questo si traduce nell’impossibilità per futuri potenziali creditori del disponente e del trustee di aggredire i beni destinati al trust, i quali vengono in questo modo protetti da possibili azioni di rivendica.

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